L’inquinamento atmosferico è la prima causa del cambiamento climatico.
Insieme stanno provocando vari e sempre più frequenti problemi di salute.

In ogni parte del mondo le popolazioni stanno provando sulla propria pelle i vari modi in cui il cambiamento climatico può provocare disastri sul nostro Pianeta.

L’aumento costante delle temperature alimenta incendi, uragani e altre calamità che ormai è impossibile ignorare. Gli scienziati suonano il campanello d’allarme per ricordarci che il cambiamento climatico rappresenta ancora la più grande minaccia per la salute umana.

Quando, nel 2021, diversi incendi hanno devastato alcune aree di Stati Uniti, Europa e Siberia, il Direttore Generale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), Tedros Adhanom Ghebreyesus, ha dichiarato che “i rischi derivanti da qualsiasi singola malattia sono niente rispetto a quelli provocati dal cambiamento climatico”.

Sempre nello stesso anno, oltre 200 riviste mediche hanno pubblicato un editoriale congiunto senza precedenti che sollecitava l’azione dei leader mondiali. “La scienza è inequivocabile”, scrivevano. “Un aumento di 1,5 °C a livello globale rispetto alla media pre-industriale e la continua perdita di biodiversità rischiano di provocare un danno catastrofico alla salute da cui sarà impossibile tornare indietro”.

Inquinamento dell’aria

Il cambiamento climatico è causato dall’aumento nell’atmosfera terrestre dell’anidride carbonica e di altri gas a effetto serra che provengono soprattutto dalle emissioni dei carburanti. Ma bruciare i combustibili fossili può avere anche conseguenze dirette sulla salute umana perché l’aria inquinata contiene piccole particelle in grado di provocare ictus e attacchi cardiaci penetrando nei polmoni e nel cuore e addirittura viaggiando attraverso il sistema circolatorio. Queste particelle possono danneggiare gli organi direttamente oppure provocare una risposta infiammatoria del sistema immunitario, che tenta di combatterle.

Il cambiamento climatico sta provocando anche un peggioramento degli incendi, il cui fumo è particolarmente tossico. Come ha dimostrato uno studio del 2021, gli incendi sono responsabili del 25% dell’inquinamento dell’aria. Il fumo contiene particelle di tutto ciò che il fuoco ha consumato lungo il suo percorso: dagli pneumatici fino alle sostanze chimiche nocive. Queste sono così fini che possono penetrare anche più in profondità nei polmoni e negli organi interni degli individui.

Caldo Estremo

Le ondate di calore sono letali, ma inizialmente i ricercatori non avevano notato un collegamento diretto tra il cambiamento climatico e gli effetti nocivi delle ondate di calore e di altri eventi atmosferici estremi. Ma le prove che lo confermano ci sono. Andy Haines, professore di cambiamento climatico e sanità pubblica presso la London School of Hygiene and Tropical Medicine afferma “Ora disponiamo di un certo numero di studi in base ai quali possiamo attribuire con una certa sicurezza alcune condizioni sanitarie al cambiamento climatico”.

Haines ricorda uno studio pubblicato all’inizio del 2021 sulla rivista Nature Climate Change che attribuisce al cambiamento climatico oltre un terzo delle morti provocate dal caldo. National Geographic ha riferito all’epoca, la ricerca ha rivelato che il costo in termini di vite umane era addirittura superiore in quei Paesi con minor accesso all’aria condizionata o in presenza di altri fattori che rendono le persone più vulnerabili al caldo.

Kari Nadeau, direttrice del Sean N. Parker Center for Allergy and Asthma Research dell’Università di Stanford, spiega che il motivo è che il corpo umano non è concepito per affrontare temperature superiori ai 37 °C. Il calore può danneggiare i muscoli. L’organismo dispone di alcuni sistemi per affrontare il caldo, come la sudorazione, “ma quando fuori il caldo è costante, l’organismo non riesce a recuperare e i muscoli e le cellule cardiaci iniziano letteralmente a morire e degradarsi”, spiega.

Se si rimane esposti al calore estremo per troppo tempo e non lo si riesce a rilasciare adeguatamente, lo stress può causare una serie di problemi a cascata in tutto l’organismo. Il cuore deve lavorare più duramente per pompare il sangue nel resto degli organi mentre il sudore priva il corpo dei minerali necessari, come sodio e potassio. La combinazione di questi fattori può determinare attacchi cardiaci e ictus.

La disidratazione dovuta all’esposizione al calore può provocare anche danni gravi ai reni che hanno bisogno dell’acqua per funzionare correttamente. Per le persone che già soffrono di insufficienza renale — in particolare gli anziani – la scienziata afferma che il calore estremo può diventare una condanna a morte. “Sono eventi che si verificano sempre più spesso”.

Perché abbiamo motivo di sperare

Negli ultimi anni, scienziati e attivisti ambientali hanno iniziato a insistere perché si facciano più ricerche in merito alla miriade di effetti sanitari dovuti al cambiamento climatico. “Una delle cose più sconvolgenti è che si è verificata un’autentica penuria di fondi per il cambiamento climatico e la salute”, prosegue Haines. “Per questo motivo, alcune delle prove sono frammentarie”.

Eppure, la speranza non è ancora persa. Nell’Accordo di Parigi i Paesi di tutto il mondo si sono impegnati a contenere il riscaldamento globale a meno di 2 °C e, possibilmente, al di sotto degli 1,5 °C, riducendo le proprie emissioni. “Se riduciamo le emissioni, ne beneficia la salute e anche il pianeta”, aggiunge Haines.

Scienziati e attivisti ambientali hanno portato avanti soluzioni che possono aiutare le persone ad adattarsi agli effetti sanitari del cambiamento climatico. Queste includono la segnalazione tempestiva delle ondate di caldo e centri dedicati dove beneficiare dell’aria condizionata, catene di fornitura più resilienti e indipendenza delle strutture sanitarie dalla rete elettrica.

Nadeau sostiene inoltre la pandemia di COVID-19  ha messo a nudo i problemi di efficienza ed equità che molti Paesi hanno nella ristrutturazione delle proprie strutture sanitarie. La scienziata piega che si possono trovare nuovi modi di ridurre i rifiuti e le emissioni, come ad esempio fare in modo che più ospedali utilizzino energie rinnovabili.

Dipende tutto da noi”, conclude Nadeau, “se non facciamo niente, sarà un cataclisma”.

 

Fonte: National Geographic