Dal 2005 la classe energetica degli edifici entra ufficialmente a far parte della normativa italiana, da allora si sente spesso parlare di classe energetica, vediamo nello specifico la definizione, le tipologie e tutto ciò che c’è da sapere.
La classe energetica è un documento in cui vengono riportate le caratteristiche di un immobile o di un edificio, per quanto riguarda la parte energetica e tramite una scala di misura che va da A4 a G per un totale di 10 classi, identifica il rendimento energetico. Quando si sta per acquistare o affittare una casa, la dichiarazione della classe energetica è obbligatoria per legge, serve a garantire informazioni utili sui consumi e se appartenente a un’alta classe energetica, ne incrementa il valore, risultando appunto ad alto risparmio energetico.
La classe energetica quindi serve a stabilire, sulla base delle caratteristiche strutturali, l’impatto sull’ambiente e quanto consuma un edificio.
Se in un annuncio immobiliare le informazioni sulla prestazione energetica di un immobile sono assenti, si rischia di incorrere in sanzioni che vanno dai 500 ai 3000€.
Come anticipato, le dieci classi energetiche si misurano tramite una scala di valore che va da A4 a G, la classe energetica A4 è la classe con la più elevata qualità energetica, le classi D e E rappresentano le classi intermedie, mentre la classe G identifica gli immobili con il più alto consumo energetico.
Come si assegna una classe energetica?
Per attribuire all’immobile o all’edificio il giusto valore di prestazione energetica, oltre a definire i parametri strutturali, si calcolano principalmente due parametri: i gradi giorno e il rapporto S/V.
Gradi giorno
Indicati anche con l’acronimo GG, sono un’unità di misura che indica il fabbisogno termico utile al riscaldamento delle abitazioni, in pratica si tratta di definire i gradi al giorno necessari per riscaldare quel determinato immobile.
Il calcolo viene fatto sulla base della somma estesa a tutti i giorni di un periodo annuale in cui viene utilizzato il riscaldamento valutando le differenze positive tra la temperatura degli ambienti interni e la temperatura esterna.
Rapporto S/V
Superficie disperdente e volume riscaldato, è questo il rapporto che viene calcolato.
La superficie disperdente indica tutte le superfici dell’immobile confinanti con l’esterno ovvero con un ambiente non riscaldato.
Nel caso in cui all’interno dell’immobile vengano svolti dei lavori di manutenzione o ristrutturazione, dagli infissi alla caldaia o qualsiasi lavoro che incida sulla prestazione energetica, il certificato su cui è assegnata la classe energetica va tempestivamente aggiornato per evitare sanzioni.
Chi può rilasciare la certificazione della classe energetica e quanto costa?
La certificazione energetica è rilasciata da una figura accreditata, come geometri o tecnici con l’abilitazione al progetto di impianti e dell’abitazione, questa figura è detta anche certificatore energetico.
Per poter rilasciare questo certificatore è fondamentale controllare prima alcuni parametri:
- valutazione delle finestre, delle mura e delle porte;
- i consumi all’interno dell’abitazione, come il riscaldamento dell’acqua, degli ambienti e anche il loro raffrescamento;
- analisi energetica;
- eventuali impianti utili alla produzione di energia rinnovabile.
Dopo queste attente valutazioni, l’addetto potrà procedere con l’assegnazione della classe energetica, compilando l’attestato e rilasciando la targa energetica, essa rappresenta in sintesi tutte le caratteristiche della parte energetica dell’immobile. Questa certificazione va conservata insieme al libretto della caldaia e nel caso, andrà poi consegnata all’affittuario o al nuovo proprietario.
Ma quanto costa questa pratica?
Non esiste un prezzo standard o fisso, il costo varia in base alla città in cui si trova l’immobile e in base alle sue caratteristiche che riguardano la struttura. Possiamo dire che i prezzi sono più bassi se si tratta di appartamenti, mentre se riguarda ville, case a schiera, uffici o esercizi commerciali, il prezzo tende a salire.