Ridurre al minimo l’impatto delle emissioni di CO2 e dei gas a effetto serra utilizzando misure di compensazione per arrivare all’equilibrio in atmosfera: è il Net Zero, l’obiettivo fondamentale da raggiungere entro il 2050.

L’obiettivo di contrastare il riscaldamento globale e l’intensificazione di fenomeni meteorologici estremi, impedendo che l’aumento della temperatura superi gli 1,5 gradi rispetto ai livelli preindustriali, viene definito Net Zero. È l’impegno (pledge) che abbiamo assunto insieme agli altri membri della Global Alliance for Sustainable Energy, e che è stato recentemente espresso nel position paper Net Zero/Decarbonization.

Punto primo, ridurre fortemente le emissioni

Per raggiungere il Net Zero, è necessario ridurre drasticamente le emissioni dei gas climalteranti – i cosiddetti GHG, tra cui la CO2 è il principale – attraverso l’adozione di fonti di energia rinnovabile e l’aumento dell’efficienza energetica. Ma, dato che alcune emissioni potrebbero essere difficili da eliminare completamente, il concetto di Net Zero include anche l’idea di compensazione: ciò significa che le emissioni residue che non possono essere ridotte oltre un certo limite vengono bilanciate attraverso l’assorbimento di CO2 dall’atmosfera o attraverso l’investimento in progetti di riduzione delle emissioni in altri settori.

L’obiettivo finale del Net Zero è dunque raggiungere un equilibrio in cui le emissioni nette di gas a effetto serra sono pari a zero, consentendo di mitigare il cambiamento climatico e stabilizzare la concentrazione di CO2 nell’atmosfera.

Il ruolo del settore energetico

Per prevenire i peggiori danni climatici, le emissioni antropiche nette globali di CO2 devono diminuire di circa il 45% entro il 2030 rispetto ai livelli del 2010, raggiungendo il Net Zero intorno al 2050.

Per rendere possibile questo risultato, alle aziende del settore energetico viene chiesto in particolare di fissare obiettivi per raggiungere il Net Zero entro il 2040. Il settore dell’energia elettrica contribuisce in modo determinante al livello complessivo delle emissioni globali: il settore della generazione di elettricità e calore è responsabile di quasi la metà delle emissioni di CO2 a livello globale (44%,) e la sua rapida decarbonizzazione faciliterà quella degli altri settori.

In particolare, nello scenario Net Zero 2050, tutte le centrali elettriche a carbone e a petrolio devono essere eliminate entro il 2040.

Per il raggiungimento del Net Zero a livello globale, la soluzione migliore è l’elettrificazione dei settori di utilizzo finale. Le nuove reti elettriche digitalizzate saranno le piattaforme fondamentali per attuare questo processo. Le nuove forme di elettrificazione aumenteranno la domanda nel settore residenziale, dei trasporti e dell’industria, e la digitalizzazione renderà i clienti sempre più attivi nello sviluppo delle fonti rinnovabili distribuite e nell’introduzione della flessibilità nelle reti di distribuzione elettrica.

Perché è importante misurare i progressi verso il Net Zero

L’utilizzo di indicatori chiave di performance (KPI) per misurare gli impegni delle aziende verso il Net Zero, misurando le loro emissioni, ma anche i progressi in termini di responsabilità sociale, è importante per diversi motivi. Prima di tutto, i KPI forniscono una base oggettiva per monitorare i progressi delle aziende nel raggiungimento degli obiettivi di Net Zero.

Il sistema dei KPI permette di promuovere la trasparenza e la responsabilità: le aziende possono comunicare in modo chiaro e tangibile i propri obiettivi e i risultati conseguiti. In questo modo investitori, clienti, tutti gli altri stakeholder e la società nel suo complesso possono valutare l’impatto reale delle aziende sull’ambiente e sul clima. E così si riduce anche il dumping climatico, cioè con una concorrenza sui prezzi fatta senza rispettare standard di qualità.

I KPI offrono un quadro di riferimento per prendere decisioni strategiche. Misurando i risultati e i progressi, le aziende possono identificare le aree in cui sono necessari miglioramenti e apportare aggiustamenti alle proprie strategie. Ciò consente loro di ripartire le risorse in modo più efficace, identificare opportunità di miglioramento di in base alle pratiche migliori del settore –  grazie alla collaborazione e all’apprendimento reciproco tra aziende – adottando azioni correttive tempestive.

Perché il sistema dei KPI funzioni, la verifica e la certificazione delle emissioni da parte di terzi è fondamentale. I criteri di credibilità sono essenziali per garantire l’integrità ambientale dell’azione per il clima verso un’economia decarbonizzata, nonché per fornire elementi di comparabilità e coordinamento.

Riassumendo

Il raggiungimento di emissioni nette zero richiede che le aziende e gli individui riducano la quantità di anidride carbonica, o CO2, che emettono, o che compensino le loro emissioni di CO₂. La riduzione o l’eliminazione delle emissioni di carbonio, o decarbonizzazione, avviene attraverso una transizione energetica che prevede l’abbandono dei combustibili fossili e il passaggio a fonti di energia rinnovabile come l’eolico o il solare. Ma questo passaggio non avviene da un giorno all’altro. Per le aziende e i Paesi, il viaggio verso il raggiungimento di emissioni nette zero inizia con una strategia a lungo termine che prevede la definizione di obiettivi di riduzione graduali. Molti Paesi o imprese decidono di collaborare con un’organizzazione specializzata in questo processo che può aiutare a raggiungere questi obiettivi. Una volta che un’azienda o un Paese ha un quadro chiaro della propria impronta di carbonio, può fissare obiettivi di riduzione delle emissioni ambiziosi ma realistici, basati sulla scienza del clima. Questi obiettivi consentono di creare una tabella di marcia strategica per raggiungere l’obiettivo Net Zero.

(fonte: Enel)