La centrale termica è il luogo in cui è situata la caldaia, anche definibile come generatore di calore. È proprio qui, all’interno degli impianti delle centrali termiche, che viene bruciato il combustibile necessario per la generazione del calore.
i pericoli di una centrale termica
La presenza del metano all’interno dell’impianto di combustione rende le centrali termiche molto pericolose per il rischio di esplosioni o incendi. Il metano è infatti un gas che merita particolari attenzioni in quanto altamente infiammabile e quindi particolarmente pericoloso.
Tra i casi di incendio più frequenti all’interno dei condomini troviamo l’esplosione della caldaia che, oltre ad essere la più frequente, è anche un caso particolarmente grave proprio per i motivi sopracitati.
Il ruolo dell’amministratore
In generale possiamo identificare la responsabilità della prevenzione incendi come una prerogativa del proprietario o amministratore. In particolare possiamo operare una distinzione tra: amministratore del condominio se ci troviamo nell’ambito condominiale; amministratore delegato se ci troviamo nell’ambito di edifici di proprietà di società; infine il dirigente è colui che risulta responsabile della prevenzione nel caso di edifici pubblici.
Ma quali sono, più precisamente, le responsabilità che vengono attribuite all’amministratore? Possiamo distinguere tre diverse aree di intervento:
- Il mantenimento in stato di efficienza delle attrezzature e dei sistemi che sono stati predisposti per assicurare la sicurezza dei sistemi antincendio.
- La realizzazione di controlli periodici
- Attività di assicurazione che vi sia informazione circa i pericoli esistenti e le misure da adottare per cercare di ridurre il più possibile i rischi di incendio.
- La gestione, attraverso continue annotazioni, di un apposito registro relativo i controlli e le manutenzioni che vengono effettuate
In seguito a un incendio possono verificarsi danni a cose o persone ed è quindi per questo motivo che è sempre bene mettere in atto tutte le misure previste dalla legge per scongiurare i rischi di possibili incendi.
Tipologie di impianti – Come essere in regola
La regola tecnica DM 12/4/1996 riguarda la prevenzione incendi degli impianti termici, per sapere però più dettagliatamente quale procedura occorra rispettare nella progettazione, costruzione ed esercizio degli impianti termici, è necessario prendere in considerazione le diverse potenzialità delle caldaie:
- Se inferiori ai 35kw, le caldaie non devono aderire a nessuna norma antincendio
- tra i 35kw e i 115kw la normativa da rispettare è la DM 12 Aprile 1996 ma la sua attività non è controllata dai Vigili del Fuoco
- tra i 116 kw e i 350 kw si ricade nella categoria di attività a basso rischio, la A, che richiede la presentazione della SCIA Antincendio al competente Comando dei Vigili del Fuoco.
- tra i 351 kW e 700 kW la caldaia rientra all’interno della categoria di attività a rischio medio, la B, per la quale occorre presentare la SCIA Antincendio e un progetto al Comando dei Vigili del Fuoco.
- Infine per le caldaie che superano i 700 kW, la categoria di riferimento è la C, ovvero la categoria caratterizzata da un rischio elevato e pertanto legae alla necessità di presentazione della SCIA Antincendio, un progetto al Comando dei Vigili del Fuoco e, in aggiunta, un sopralluogo da parte dei Vigili del Fuoco grazie al quale sarà rilasciato il Certificato di Prevenzione incendi (CPI).
La SCIA Antincendio
La presentazione di una SCIA come visto sopra, è necessario per l’attività di una centrale termica. Questa documentazione è tuttavia valida solamente cinque anni, al termine dei quali sarà necessario effettuare il rinnovo periodico di conformità antincendio per l’adeguata attestazione.
Una nuova SCIA è inoltre necessaria nel momento in cui si decidesse di apportare delle modifiche all’attuale impianto termico, andando in tal modo a modificare le condizioni di sicurezza antincendio. Occorre tuttavia tener presente che la sola attestazione di rinnovo non è sufficiente nel caso in cui nella centrale siano presenti anche naspi, idranti, rilevazione fumi o altri impianti di protezione attiva degli incendi: in questo caso sarà infatti necessario anche l’asseverazione d un tecnico antincendio.
Infine ricordiamo quali sono i documenti che l’amministratore deve avere e mostrare in caso di controllo, per essere totalmente in regola rispetto alla normativa antincendio:
- la SCIA: completa di tutti gli allegati predisposti dal professionista antincendio
- il verbale: un verbale di prova degli impianti gas in pressione
- tre certificati completi di progetti e degli altri allegati: certificati di conformità Gas, certificato Termico ed elettrico