Il trattamento dell’acqua consiste nell’eliminazione di sostanze contaminanti presenti nell’acqua grezza, utile a ottenere un’acqua idonea al consumo domestico, industriale o per l’irrigazione dei campi.
Le acque profonde sono sorgenti naturali di acqua potabile, ma gradualmente, purtroppo, stanno scomparendo, per questo motivo si ricorre all’uso di acqua di origine superficiale, come mari, fiumi o laghi; queste fonti però, a causa delle loro caratteristiche e dell’inquinamento presente, devono subire dei trattamenti per modificarne le caratteristiche e migliorarne la qualità, per questo motivo, questi processi sono molto importanti per la nostra salute.
A volte questi trattamenti vengono svolti anche per le acque profonde, quando hanno un alto contenuto di sostanze organiche o un’elevata contaminazione microbica. Per le acque di mare avviene invece la dissalazione, in tutti i casi comunque, il trattamento dell’acqua consiste nel far passare queste acque grezze, in diversi tipi di impianti che hanno il compito di rimuovere materiale organico ed inorganico.
Ma oltre a salvaguardare la nostra salute, per cosa è importante il trattamento dell’acqua?
L’acqua al suo interno, contiene dei composti minerali di calcio e magnesio, che evaporando, possono depositarsi sulle superfici su cui transita, formando incrostazioni che a lungo andare possono ostruirne il passaggio.
Il trattamento dell’acqua, è un processo estremamente necessario, infatti scorrendo attraverso impianti e tubazioni per arrivare a fornire utenze private, enti pubblici, comunità, aziende e piccole attività, questi si possono danneggiare e ulteriorare, per questo motivo il trattamento dell’acqua è molto importante; serve quindi a evitarne i guasti, aumentarne l’efficacia e a diminuire i costi di manutenzione.
Inoltre, per quanto riguarda enti pubblici, comunità e abitazioni condominiali, le incrostazioni dovute al calcare, sono maggiori, causa dell’intenso utilizzo degli impianti.
Vediamo ora, più nello specifico, alcuni trattamenti.
Addolcimento
La durezza dell’acqua, nella preparazione di acqua potabile per sistemi di raffreddamento o utile all’alimentazione di caldaie, è estremamente importante. La durezza dell’acqua deriva dalla presenza di determinati sali, i principali ioni a provocare tale durezza sono il magnesio, il calcio e il bicarbonato, questi provocano ostruzioni nelle tubazioni e negli impianti. L’addolcimento è quindi una soluzione a questa problematica.
Osmosi inversa
Prima di vedere nel dettaglio il processo di osmosi inversa, è bene capire cos’è l’osmosi.
L’osmosi è un fenomeno naturale, fondamentale per piante e animali, infatti consiste in un processo chimico-fisico dove ogni volta che due soluzioni acquose contenenti varie concentrazioni saline, vengono separate da una membrana semipermeabile, permettendo il passaggio naturale dell’acqua, dalla soluzione più diluita a quella più concentrata, fino a raggiungere la stessa salinità. Cos’è quindi l’osmosi inversa? È il passaggio dell’acqua attraverso una membrana semipermeabile in verso opposto, generando una soluzione ad elevata concentrazione salina e una soluzione molto diluita.
Oggi in commercio, le ultime tecnologie, ci permettono di scegliere tra vari impianti ad osmosi inversa, utili a potabilizzare acque con un’elevata concentrazione di sali inquinanti.
Sistemi anti-legionella
La legionella pneumophila, è un batterio che prolifera in impianti d’acqua e aria. Trova il suo ambiente ideale per la proliferazione in strutture come piscine, ospedali, hotel, ristoranti, campeggi, centri sportivi, centri commerciali e altre realtà simili dove sono presenti impianti idrici di una certa rilevanza, ma non solo, può coprire anche le reti idriche cittadine entrando in contatto con impianti di condomini e abitazioni. Questo batterio può portare a un’infezione dell’apparato respiratorio, che può successivamente evolvere in polmonite.
Quali sono le principali cause del suo sedimento e proliferazione?
I motivi possono essere molti, può trovare l’habitat ideale in ristagni d’acqua o quando sono presenti elementi nutritivi come alghe o incrostazioni e sedimenti.
È bene quindi fare buona manutenzione e controlli periodici, ma cosa fare se rileviamo la presenza di questo batterio?
Se abbiamo rilevato la presenza di legionella, bisogna intervenire tempestivamente e in modo efficace, affidandoci ad aziende o tecnici esperti che pianificheranno una serie di attività di ripristino e bonifica degli impianti compromessi, oltre a questi, bisognerà pianificare anche dei trattamenti di disinfezione in continuo, assicurando così un controllo costante.
Gli interventi possono essere di tipo fisico o di tipo chimico, i primi usano la sanificazione termica, ovvero la temperatura, o in alternativa, raggi ultravioletti per eliminare i batteri presenti, gli interventi di tipo chimico invece sfruttano agenti chimici ossidanti, non ossidanti e ioni metallici a seconda del caso.
Gli interventi devono essere immediati e molto efficaci, vengono anche chiamati interventi shock e possono essere:
Microfiltrazione
Attraverso un sistema localizzato e facile da installare (filtro da 0,2 micron) è possibile rimuovere la legionella dall’acqua, sostituendo periodicamente i filtri utilizzati.
Trattamento termico
Si andrà a creare un shock termico, elevando la temperatura dell’acqua fino agli 80° per tre giorni consecutivi, assicurandosi che defluisca da tutti i punti di erogazione. Per questa procedura non servono particolari attrezzature ma risulta molto efficace, anche se è difficile svolgere questo trattamento in tutti gli impianti.
Impianti UV
Grazie ai raggi UV, è possibile inattivare i batteri togliendogli la possibilità di replicarsi.
Per questo trattamento però non è possibile installare un unico impianto, ma ne servono diversi in vari punti, limitando cosi la potenzialità di questa tecnologia.
Clorazione
Il cloro viene già utilizzato di norma nel trattamento dell’acqua potabile, essendo un agente ossidante e disinfettante.
Una iperclorazione continua con dosaggi specifici, consente di limitare la proliferazione della legionella, ma questa pratica si scontra con gli standard qualitativi dell’acqua sanitaria, rendendola inutilizzabile. È preferibile quindi svolgere una iperclorazione shock periodica con concentrazioni di cloro, ma questo trattamento può corrodere fortemente le tubazioni.
In alternativa al cloro è possibile usare anche ozono, biossido di cloro, perossido di idrogeno, ioni argento e monocloroammine.