Che cos’è un impianto termico?
È definito impianto termico un qualsiasi sistema in cui avvenga uno scambio di calore, diretto o indiretto, tra una sorgente che produce calore e un liquido. Lo scambio è diretto quando si realizza tra un generatore e un fluido, mentre è definibile come indiretto nel caso in cui lo scambio avvenga tra due fluidi che prenderanno il nome di primario e secondario.
I generatori di calore possono essere distinti in base a 5 diverse classi di potenzialità :
- Fino a 35 kW (30.000 Kcal/h)
- Da 35 a 116 kW (da 30.000 Kcal/h 100.000 Kcal/h)
- Da 116 a 350 kW (da 100.000 Kcal/h 300.000 Kcal/h)
- Da 350 a 1162 kW (da 300.000 Kcal/h 1.000.000 Kcal/h)
- Oltre 1162 kW (Oltre 1.000.000 Kcal/h)
Ogni punto di questo elenco e dunque ogni potenzialità, è regolamentata da norme specifiche: le centrali termiche con potenzialità che rientra nel secondo punto del nostro elenco, quindi con una potenzialità compresa tra i 35 kW ed i 116 kW, sono regolamentate dal Ministero degli Interni e i suoi disposti legislativi; le centrali termiche che rientrano nel terzo punto, dunque con potenzialità maggiore di 116 kW, devono invece rispettare i disposti legislativi del Ministero degli Interni ma non solo, devono ottenere anche la certificazione di prevenzione degli incendi disposta da parte del Comando dei Vigili del Fuoco.
Come evidenzia l’esempio qui sopra riportato, man mano che si passa da una potenzialità minore ad una maggiore sono previste anche maggiori accortezze a livello normativo.
Classificazione degli impianti
Gli impianti termici vengono generalmente classificati in base al tipo di utilizzo che se ne deve fare, ovvero in base alla destinazione. In particolare possiamo distinguere 6 diversi tipi di destinazione e dunque di classificazione:
– Ambienti industriali;
– Acqua calda per i servizi;
– Riscaldamento e servizi;
– Riscaldamento di ambienti;
– Ambienti in cui si prevede un ritrovo pubblico;
– Altre destinazioni.
Modalità di denuncia INAIL
Per denunciare un impianto di riscaldamento nel modo corretto, occorre seguire quanto previsto nell’articolo 18 del decreto ministeriale 1.12.1975, ripettando le direttive indicate nella raccolta R2009 al punto R.4.A, contenente le specificazioni tecniche applicative del suddetto decreto. Per la denuncia dell’impianto bisognerà consegnare tutta la modulistica richiesta e in seguito a tale consegna, le caratteristiche tecniche richieste dalla legge verranno controllate da un tecnico che si occuperà, in particolare, di effettuare due tipologie di esame:
- esame del progetto accompagnato da un controllo dei nuovi impianti di riscaldamento che utilizzano acqua calda la cui temperatura non supera i 110°C e con potenza massima complessiva superiore a 35 kW;
- esame di progetto con verifica di impianti che hanno subito delle modifiche rilevanti, come l’aumento di potenzialità dovuto alla modifica del generatore o altre modifiche ai dispositivi di sicurezza.
Prima di poter procedere con qualsiasi tipo di modifica o installazione di impianti termici, è importante ricordarsi sempre di aver rispettato tutta la normativa prevista e aver effettuato la denuncia all’INAIL. La pratica INAIL è infatti indispensabile per assicurarsi che l’impianto garantisca sicurezza essendo cioè a norma di legge.
La normativa è particolarmente stringente verso gli impianti termici di potenza superiore ai 35kw, infatti in questo caso, la presentazione del progetto deve essere accompagnata da una relazione tecnica realizzata da un esperto professionista che vada ad includere allegati necessari e firme previste.
Infine tutta la documentazione che è stata prodotta deve essere inviata all’INAIL. Sarà poi lo stesso punto INAIL ad effettuare delle verifiche e infine, se i controlli vanno a buon fine, procederà con l’omologazione dell’impianto termico.
Verifiche periodiche degli impianti termici
Per gli impianti di potenzialità superiore ai 35kw è prevista una verifica quinquennale che verte al controllo della sicurezza e del corretto funzionamento dell’impianto termico, in ogni sua componente: valvole di scarico, valvolve di sicurezza, tubo di sicurezza e così via. Durante queste verifiche, i tecnici devono sempre controllare che esista una rispondenza tra il progetto iniziale e l’impianto installato e, oltre a questo, controllano anche se si è in possesso delle certificazioni ISPESL. Queste ultime vengono ulteriormente controllate dai tecnici, i quali si occuperanno di verificare che la situazione rilevata inizialmente dall’ ISPESL non abbia subito delle modifiche, sia rimasta cioè invariata.
Quando attraverso queste verifiche i tecnici rilevano delle irregolarità, sono tenuti a dare delle prescrizioni relativamente alle procedure da seguire per portare l’impianto alle condizioni ottimali.